E giovedì sera, siamo io, Emanuela
e Giorgio e andiamo ad esplorare due nuove grotte nella miniera di Ubiale
(segnalate da Luca DellOlio, N.d.R.); tolgo il mio sacco nero dal bagagliaio
dellauto e un tipo grida: non si può scaricare!... Giorgio ci
scarica?!!... Eppure siamo due innocenti donzelle! Ah no, cè il
divieto di scaricare immondizia... ma nei sacchi abbiamo la preziosa attrezzatura
speleo e nessuno ha intenzione di buttarla via, equivoco chiarito.
Allingresso della miniera ci accolgono
lattine, plastica, bottiglie e i resti puzzolenti di quello che era un
cane... ma noi imperterriti ci dirigiamo alla grotta più lontana
per rilevarla e scendere un pozzo.
Si tratta di due saloni di forma abbastanza
circolare con soffitto e pareti concrezionate; il pavimento è fatto
da argilla, sabbia e pezzi di concrezioni cadute. Il pozzo chiude clamorosamente
e, tra laltro, in un angolino impensabile cè un vecchio spit.
Ci infiliamo in altri due buchetti di
dimensioni poco regionevoli alla ricerca di qualche prosecuzione, ma niente
di fatto!.
Andiamo a dare un occhio alla seconda
grotta, che è abbastanza vicina alluscita... e dunque al profumo
di quello era un cane. Visto che la roccia è molto molto sana,
Giorgio fa due o tre volte gli scongiuri prima di scendere il pozzo; è
un bellissimo P25 che però non mostra segni di vita al fondo; io
mi infilo in una fessura sopra al pozzo e finisco in una piccola sala:
sotto cè la condotta della miniera, sopra niente... cioè
solo roccia. In pratica la serata si è conclusa e così ce
ne torniamo a casa. |